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Innovazione collaborativa
Olay è da tempo un marchio di bellezza di Procter & Gamble (P&G), oltre un decennio fa Olay Regenerist è diventato uno dei suoi prodotti di maggior successo. Ciò è avvenuto attraverso una collaborazione con una societĂ francese, Sederma, che ha sviluppato un composto chimico che aiuta a ringiovanire e riparare la pelle dall’interno.
P & G non aveva alcuna esperienza precedente con questo tipo di composto e quasi certamente non avrebbe sviluppato Olay Regenerist se non fosse stato per la partnership con Sederma.
Procter & Gamble considera Olay Regenerist uno dei molti nuovi prodotti che emergono da un approccio relativamente nuovo all’innovazione, vale a dire l’innovazione collaborativa, che ha aumentato notevolmente il ritmo dell’evoluzione del nuovo prodotto.
Una nuova strategia imprenditoriale
Oggi P&G chiarisce apertamente le sue esigenze di innovazione sul suo sito web aziendale e invita a presentare un’idea potenzialmente pertinente per un beneficio reciproco.
Come P & G, un numero crescente di aziende ora stanno abbracciando un’innovazione collaborativa o aperta.
Questo è lo sviluppo di nuove tecnologie, prodotti e processi, in collaborazione con altre entità indipendenti.
I partner dell’innovazione potrebbero essere:
- universitĂ ,
- laboratori governativi,
- altre aziende
- o persino individui.
Due fattori stanno guidando un crescente abbraccio dell’innovazione collaborativa.
- Il primo fattore è che la maggior parte dei prodotti ora richiede un’integrazione di tecnologie multiple e nessuna azienda può dominarle tutte. Prendi ad esempio Apple e Samsung, ogni smartphone è un sistema fortemente integrato di componenti multipli. Lo sviluppo dello smartphone di nuova generazione richiede una spinta non solo a livello di tutto il sistema, ma anche a livello di molti componenti, come il chip del processore, la fotocamera, il touchscreen e cosĂŹ via. Neanche Apple e Samsung hanno la padronanza di tutte le tecnologie dei componenti critici e interdipendenti.
- Il secondo fattore è il ritmo rapido dello sviluppo tecnologico e la crescente voracità della concorrenza. Molte aziende ritengono che anche nelle loro aree di base hanno bisogno di collaborare con altre aziende che possono essere piÚ agili. Ad esempio, Barclays, la banca britannica.
Barclays gestisce un programma acceleratore di 13 settimane, destinato a giovani start-up, in un settore finanziario e tecnologico, in alcuni dei suoi uffici in tutto il mondo. L‘idea è che questo tipo di innovazione collaborativa, possa aiutare Barclays a muoversi piĂš velocemente dei suoi competitor.
Come tutti i partenariati, il successo dell’innovazione collaborativa richiede di essere smart sulla scelta del partner e su come gestire il rapporto.
Il partner ideale è quello complementare e pone un piccolo rischio che possa diventare un concorrente. A volte, tuttavia, le aziende hanno poca scelta, devono lavorare con ritmi frenetici con le aziende che sono concorrenti come collaboratori. Nel caso di Apple e Samsung, anche se competono voracemente nel mercato degli smartphone, Apple si affida anche a Samsung per alcuni componenti dell’iPhone, come i pannelli di visualizzazione e chip di memoria.
Per quanto riguarda la gestione di una relazione di collaborazione, è importante:
- avere accordi in anticipo,
- stabilire chi possa contribuire a cosa,
- chi possederà ciò,
- come verrĂ condivisa la proprietĂ intellettuale risultante,
- come verrano prese le decisioni,
- e come risolvere i conflitti.
Ă anche fondamentale coltivare la fiducia mantenendo un occhio vigile sul partner.
Ă difficile condividere apertamente informazioni senza fiducia, ma nel tempo i nuovi sviluppi, come i cambiamenti nella leadership, potrebbero rendere un partner (piĂš, o meno) affidabile.
I partenariati tra le imprese sono – a differenza dei matrimoni – fino ad un certo punto, finiranno. Cioè, fino a quel momento in cui possono “pagare” in maniera intensa.